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Che cos’è il digiuno

Fare un buon digiuno è senza dubbio, ai giorni nostri, uno dei modi migliori, se non il migliore, per sconfiggere ed eliminare i più pericolosi nemici della nostra salute, cioè tutte le sostanze inquinanti e tossiche, sia esogene che endogene.
Sarebbe un errore considerare il digiuno semplicemente come il metodo più rapido per perdere il peso superfluo.
Proprio per gli enormi benefici che apporta all’organismo, il digiuno è senz’altro la migliore delle “diete” tuttavia, non dobbiamo dimenticare che esso costituisce una terapia (come del resto è sempre stato considerato) la cui efficacia e il cui campo d’applicazione sembrano proprio non avere limiti.
E’ noto che in natura, il comportamento animale è istintivamente proteso verso la conservazione della specie e, quindi, dell’individuo. In parole povere: ogni animale fa sempre, per istinto, la cosa migliore e più giusta per conservare la salute; ebbene, quando un animale sta veramente male interrompe spontaneamente l’alimentazione.
Ogni essere umano che si trovi in condizioni di malattia acuta, specie se colto da febbre alta, tende a fare un digiuno più o meno completo per non affaticare ulteriormente l’organismo, già impegnato nella lotta contro la malattia.
Evidentemente durante il digiuno l’organismo attiva dei meccanismi di auto-guarigione che vanno ben oltre la semplice disintossicazione.
A tale proposito nei paesi più avanzati (quali: Stati Uniti, Svezia, Francia e Germania) stanno fiorendo studi, ricerche, iniziative e centri al fine di diffondere la pratica del digiuno e di studiare ulteriormente le reazioni dell’organismo umano durante questo tipo di terapia.

Le radici del digiuno

Anticamente il digiuno era una pratica a carattere principalmente religioso: l’uomo ringraziava la divinità dalla quale riceveva i frutti della terra per nutrirsi.
In questo caso il digiuno veniva sperimentato come ordine interiore e come processo di evoluzione spirituale; non dimentichiamo che un tempo non esisteva dicotomia tra sviluppo spirituale e l’equilibrio psicofisico.
E’ risaputo che gli stessi fondatori delle grandi religioni come Mosè, Gesù, Budda e Maometto hanno utilizzato il digiuno come mezzo di purificazione interiore attraverso la purificazione del corpo stesso.
Il libro sulla storia dell’antico popolo degli Hunza ci racconta che questo piccolo popolo di circa diecimila anime digiunava per settimane intere, anche fino a due mesi, perchè i campi dell’altipiano in cui vivevano non davano un raccolto sufficiente per sfamare la popolazione per l’intero anno. Gli Hunza, grazie al loro stile di vita e finchè rimasero isolati dalla “civiltà”, non conobbero la maggior parte delle malattie: tra essi non c’erano nè medici nè poliziotti e la loro vita si svolgeva secondo regole naturali e profondamente morali, anche fino a 130 anni. Ognuno, per recuperare un miglior equilibrio psicofisico, dovrebbe sperimentare il digiuno come scelta personale e non come imposizione.

Il digiuno è dannoso?

Il digiuno, se fatto con una corretta impostazione,
non è assolutamente dannoso.
Mi sembra utile ricordare che alcuni luoghi comuni sul digiuno sono stati ormai cancellati dagli studi e dall’esperienza degli ultimi anni e quindi vorrei precisare che:
1) Con il digiuno non si perde massa corporea magra, cioè massa muscolare.
E’ infatti noto dagli studi sulla fisiologia umana che il nostro organismo, nelle prime 48 ore, “brucia” tutto ciò che si trova nella circolazione sanguigna: grassi, zuccheri, ecc.. per poi intaccare le riserve di grasso e di glicogeno per il proprio fabbisogno energetico e, per quanto riguarda il fabbisogno proteico, l’organismo risparmia cioè ricicla gli aminoacidi recuperati dalle cellule morte nel normale ricambio. Lo dimostra il fatto che, durante il digiuno guidato con l’Agopuntura, il soggetto può svolgere anche attività sportiva di una certa intensità e giungere, di conseguenza, addirittura ad un aumento della propria massa muscolare.
Un altro esempio degno di nota è dato da indagini svolte su pazienti cardiopatici (blocco di branca, ex infartuati, ecc..) sottoposti alla terapia del digiuno; visite specialistiche ed elettrocardiogrammi hanno rivelato un netto miglioramento rispetto ai controlli effettuati anche negli anni precedenti la terapia del digiuno stesso.
2) Durante il digiuno non si perdono liquidi intracellulari ma solo grassi e liquidi extracellulari. Infatti, nonostante nei primissimi giorni l’organismo elimini i ristagni, cioè gli accumuli eccessivi di liquido extra-cellulare (come gonfiori alle gambe e alle mani), è anche vero che esso (questa è la cosa più importante) acquista liquidi a livello intracellulare ringiovanendo effettivamente i propri tessuti. Basti pensare che uno dei parametri dell’invecchiamento è proprio la perdita di liquidi intracellulari.
Ne è buon testimone la pelle che, senza ricorrere a creme idratanti o altro, acquista una elasticità ed una bellezza che i pazienti stessi possono riconoscere immediatamente alla fine del digiuno o anche dopo i primi giorni; ciò è dovuto anche alla eliminazione dei radicali liberi dai tessuti, essendo gli stessi responsabili della distruzione delle fibre elastiche, ecco spiegato il perchè di una maggiore elasticità e salute, non solo del tessuto cutaneo, con conseguente miglioramento dell’aspetto e di tutto l’organismo.
3)I corpi Chetonici sono un normale prodotto del metabolismo dei grassi che naturalmente aumenta durante un digiuno ben eseguito e questo aumento fisiologico non deve essere confuso con un segno di sofferenza dell’organismo: solo infatti se ciò si verifica durante una normale alimentazione nel bambino o nell’adulto è segno di alterazione del metabolismo.

Il digiuno come prevenzione

Considerando che, secondo la Medicina Naturale, ogni malattia scaturisce da un’alterazione graduale delle funzioni dell’organismo condizionate da accumuli di tossine che agiscono principalmente e primariamente in quegli apparati ove è riscontrabile una tendente debolezza costituzionale, si può ben intendere l’importanza del digiuno che diventa una valvola di scarico di questi accumuli che potrebbero, inevitabilmente, condurre a malattie anche di tipo degenerativo.

Come fare il digiuno

A questo punto però bisogna precisare che fare un digiuno in modo corretto non è facile, proprio per gli alti livelli di intossicazione e quindi le forti reazioni che l’organismo incontra nel momento in cui si trova a dover far fronte a tale situazione.
Ecco perchè il digiuno, soprattutto le prime volte, viene sempre effettuato in cliniche specializzate o comunque in località dove si sia sempre sotto controllo di specialisti che abbiano una vasta esperienza in materia.
Troppo spesso, infatti, atteggiamenti autodidatti o, peggio ancora, guidati da non esperti, hanno provocato disagi o anche danni alle persone che hanno affrontato con troppa disinvoltura questa terapia. Lo ripeto: un digiuno fatto bene non può essere in alcun modo dannoso per l’organismo, ma se fatto male la situazione e i risultati possono cambiare anche radicalmente.
Non possiamo in effetti parlare di digiuno se, durante questo periodo, le persone assumono, in forma liquida o semi-liquida sostanze che danneggiano in realtà il corretto svolgimento del digiuno trasformandolo in una dieta fortemente ipocalorica e quindi nel tempo anche dannosa.
Un esempio per tutti: in una dieta ipocalorica è noto che le ragazze tendono ad andare incontro ad amenorrea, cioè la mancanza della fase del flusso durante il ciclo mestruale, a testimonianza di uno squilibrio ormonale; ebbene, durante il digiuno guidato e sostenuto con l’Agopuntura non ho mai verificato questo, anzi ho assistito al ritorno delle mestruazioni in donne che già da 5 anni erano in menopausa.

L’aiuto dell’Agopuntura

Recentemente l’applicazione dell’Agopuntura a sostegno del digiuno ha dato dei risultati notevolissimi, sia dal punto di vista dell’aumento della “tollerabilità” da parte di pazienti agli effetti sgradevoli della disintossicazione rapida e profonda (soprattutto forti mal di testa con nausea, vomito, debolezza estrema…) che a completamento e perfezionamento dei risultati nelle cure delle varie patologie, o comunque squilibri, che l’organismo aveva prima di iniziare la terapia.
Questa tecnica è stata messa a punto nell’attuale forma ottimale, così come noi la conosciamo, dal Dott. Simeone, a Roma, nel suo centro presso il quale ho avuto il piacere e l’onore di collaborare per alcuni anni.
Ma attenzione, non è sufficiente conoscere bene l’Agopuntura per poter guidare convenientemente un digiuno, è necessario infatti avere una vastissima esperienza nello specifico (aver seguito alcune migliaia di digiuni) per potersi muovere agevolmente e con il massimo dei risultati.

Esperienza di digiuno

Chi ha già fatto un digiuno può confermare che, specie in condizioni di forte intossicazione dell’organismo, compaiono dolori di testa, senso di vomito, acutizzazioni di dolori nelle zone in cui si ha avuto una malattia (fase di dissintossicazione dell’organismo) che possono anche diventare ostacolo al proseguimento del digiuno stesso, mentre con l’intervento giornaliero di sedute di Agopuntura ogni reazione dovuta alla disintossicazione viene superata senza problemi e con grande facilità perchè avviene una interessante stimolazione degli organi emuntori ove le tossine dovranno essere metabolizzate per essere eliminate.
L’esperienza di diversi anni di attività nelle terapie del digiuno con l’Agopuntura mi ha permesso di trattare persone che sono riuscite a realizzare digiuni guidati per periodi fino a 42 giorni senza avere alcun tipo di controindicazione e riscontrando invece dei vantaggi veramente interessanti, che rispecchiano ampiamente i vantaggi sotto riassunti. Comunque, un buon digiuno si può definire tale se raggiunge un minimo di 2 settimane, con la sola assunzione di liquidi.

Sintesi degli effetti della terapia del digiuno

– Disintossicazione generale dell’organismo e
rigenerazione dei tessuti degli apparati vitali;

– Eliminazione delle scorie accumulate nell’organismo:
residui della combustione di nutrienti che, per cattivo
funzionamento dell’organismo stesso, non vengono
completamente eliminate;
– Azione di prevenzione e di cura di alcune malattie,
specie quelle dovute a stili di vita tipici della
civiltà, quali: iperlipidemia (colesterolemia e
trigliceridemia), ipertensione arteriosa, pre-diabete,
iperuricemia (predisposizione alla gotta), ecc.;
– Rapporto diverso col cibo e cambiamento dei propri
stili di vita;
– Maggior senso di leggerezza e miglioramento del
funzionamento delle articolazioni dovuto
all’eliminazione dei depositi tossici dalle
stesse;
– Miglioramento della memoria e delle capacità
intellettive in genere;
– Miglior equilibrio fisico, mentale e spirituale;
– Perdita di peso: perdita eventuale dei depositi dei
liquidi extracellulari (antiestetici e dannosi) ed
eliminazione del tessuto adiposo;
– Miglioramento dell’estetica: aspetto più giovanile in
cui la pelle diventa più delicata ed elastica, le
imputià scompaiono e le rughe si distendono;
– Eliminazione graduale della cellulite (antiestetico e
doloroso accumulo di tossine nel tessuto adiposo) in
particolare nelle cosce e nelle natiche delle donne
con: “la pelle a buccia d’arancio”.

A proposito di sovrappeso

Vorrei spendere proprio le ultime osservazioni sul problema del sovrappeso. Non corrisponde al vero che dopo un digiuno la persona riacquista tutto il peso perso così come non corrisponde al vero che ci sia la garanzia del mantenimento del risultato.
Ciò che avviene dopo un digiuno (a parte i primissimi giorni in cui si ha un riassetto dell’organismo sui ritmi dell’alimentazione con l’indispensabile guida di un esperto) dipende esclusivamente dal nostro comportamento alimentare. Pertanto possiamo riacquistaare peso, mantenerci sullo stesso peso o addirittura continuare a calare pur mangiando con soddisfazione.
Anche qui naturalmente è fondamentale seguire i consigli di un esperto che ci fornisca un regime alimentare su misura e che soddisfi nel contempo a due fondamentali richieste: da un lato che sia soddisfacente e dall’altro che non ci faccia recuperare peso.
A questo proposito è bene sapere che recentemente sono allo studio soprattutto gli effetti che i vari alimenti possono avere sull’organismo ed in particolare sul sistema endocrino cioè sugli ormoni che sono alla base del metabolismo.
In poche parole è importante che l’organismo possa “bruciare” correttamente i cibi in modo da non accumularli in eccesso.
Ci sono quindi degli alimenti, anche alcune verdure che, rallentando con i loro componenti le ghiandole (tiroide…) ci fanno ingrassare molto più di altri che, pur contenendo molte più calorie non hanno questo tipo di azione. Inoltre, ognuno di noi avendo un proprio equilibrio interno, è normale che ci siano quindi dei cibi che “soggettivamente” non sono ben tollerati dall’organismo in modo che essi determinino squilibri od accumuli in eccesso.
Oggi è possibile individuare tali cibi con una metodica d’avanguardia (l’E.A.V. di Voll) che ci rivela elettronicamente quali sono per ogni individuo questi nemici della salute e della forma fisica.
Ciò significa cercare di completare il bel lavoro di riequilibrio psicofisico ottenuto attraverso la terapia del digiuno incluso naturalmente il nuovo rapporto instaurato con il cibo che sia espressione di un buon rapporto con noi stessi e con la vita di ogni giorno.

Conclusioni

Si potrebbe parlare veramente molto a lungo sui benefici del digiuno sia a proposito di guarigioni che sui significativi miglioramenti in patologie quali: diabete (anche insulino-dipendente) neoplasie, ecc. sia al miglioramento dell’aspetto estetico che comunque per molti è motivo di fastidio e causa di un notevole peggioramento della qualità della vita.
Per l’approfondimento, in particolare, sull’azione relativa alle patologie rimando ad un testo delle Edizioni Mediterranee dal titolo “Digiuno, come salvarsi la vita” che raccoglie gli atti di un congresso svoltosi all’inizio degli anni ’90 a Montecitorio con la partecipazione di personaggi illustri della medicina italiana ed estera.

* * * * * * * * * *

AL TERMINE DEL DIGIUNO, AL FINE DI CONSERVARNE I RISULTATI E GLI EFFETTI BENEFICI ANCHE SUL PESO, SI CONSIGLIA L’ESECUZIONE DEL TEST DELLA “INTOLLERANZA ALIMENTARE” CHE CI CONSENTIRA’ DI IMPOSTARE LA MIGLIORE ALIMENTAZIONE POSSIBILE TENENDO CONTO DELLE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI DEL SINGOLO PAZIENTE.

DURANTE LE SETTIMANE SUCCESSIVE E’ DI FONDAMENTALE IMPORTANZA L’AZIONE STIMOLANTE IL METABOLISMO, ATTRAVERSO LE SEDUTE DI AGOPUNTURA, CON CADENZA SETTIMANALE.

Che cos’è il digiuno

Fare un buon digiuno è senza dubbio, ai giorni nostri, uno dei modi migliori, se non il migliore, per sconfiggere ed eliminare i più pericolosi nemici della nostra salute, cioè tutte le sostanze inquinanti e tossiche, sia esogene che endogene.
Sarebbe un errore considerare il digiuno semplicemente come il metodo più rapido per perdere il peso superfluo.
Proprio per gli enormi benefici che apporta all’organismo, il digiuno è senz’altro la migliore delle “diete” tuttavia, non dobbiamo dimenticare che esso costituisce una terapia (come del resto è sempre stato considerato) la cui efficacia e il cui campo d’applicazione sembrano proprio non avere limiti.
E’ noto che in natura, il comportamento animale è istintivamente proteso verso la conservazione della specie e, quindi, dell’individuo. In parole povere: ogni animale fa sempre, per istinto, la cosa migliore e più giusta per conservare la salute; ebbene, quando un animale sta veramente male interrompe spontaneamente l’alimentazione.
Ogni essere umano che si trovi in condizioni di malattia acuta, specie se colto da febbre alta, tende a fare un digiuno più o meno completo per non affaticare ulteriormente l’organismo, già impegnato nella lotta contro la malattia.
Evidentemente durante il digiuno l’organismo attiva dei meccanismi di auto-guarigione che vanno ben oltre la semplice disintossicazione.
A tale proposito nei paesi più avanzati (quali: Stati Uniti, Svezia, Francia e Germania) stanno fiorendo studi, ricerche, iniziative e centri al fine di diffondere la pratica del digiuno e di studiare ulteriormente le reazioni dell’organismo umano durante questo tipo di terapia.

Le radici del digiuno

Anticamente il digiuno era una pratica a carattere principalmente religioso: l’uomo ringraziava la divinità dalla quale riceveva i frutti della terra per nutrirsi.
In questo caso il digiuno veniva sperimentato come ordine interiore e come processo di evoluzione spirituale; non dimentichiamo che un tempo non esisteva dicotomia tra sviluppo spirituale e l’equilibrio psicofisico.
E’ risaputo che gli stessi fondatori delle grandi religioni come Mosè, Gesù, Budda e Maometto hanno utilizzato il digiuno come mezzo di purificazione interiore attraverso la purificazione del corpo stesso.
Il libro sulla storia dell’antico popolo degli Hunza ci racconta che questo piccolo popolo di circa diecimila anime digiunava per settimane intere, anche fino a due mesi, perchè i campi dell’altipiano in cui vivevano non davano un raccolto sufficiente per sfamare la popolazione per l’intero anno. Gli Hunza, grazie al loro stile di vita e finchè rimasero isolati dalla “civiltà”, non conobbero la maggior parte delle malattie: tra essi non c’erano nè medici nè poliziotti e la loro vita si svolgeva secondo regole naturali e profondamente morali, anche fino a 130 anni. Ognuno, per recuperare un miglior equilibrio psicofisico, dovrebbe sperimentare il digiuno come scelta personale e non come imposizione.

Il digiuno è dannoso?

Il digiuno, se fatto con una corretta impostazione,
non è assolutamente dannoso.
Mi sembra utile ricordare che alcuni luoghi comuni sul digiuno sono stati ormai cancellati dagli studi e dall’esperienza degli ultimi anni e quindi vorrei precisare che:
1) Con il digiuno non si perde massa corporea magra, cioè massa muscolare.
E’ infatti noto dagli studi sulla fisiologia umana che il nostro organismo, nelle prime 48 ore, “brucia” tutto ciò che si trova nella circolazione sanguigna: grassi, zuccheri, ecc.. per poi intaccare le riserve di grasso e di glicogeno per il proprio fabbisogno energetico e, per quanto riguarda il fabbisogno proteico, l’organismo risparmia cioè ricicla gli aminoacidi recuperati dalle cellule morte nel normale ricambio. Lo dimostra il fatto che, durante il digiuno guidato con l’Agopuntura, il soggetto può svolgere anche attività sportiva di una certa intensità e giungere, di conseguenza, addirittura ad un aumento della propria massa muscolare.
Un altro esempio degno di nota è dato da indagini svolte su pazienti cardiopatici (blocco di branca, ex infartuati, ecc..) sottoposti alla terapia del digiuno; visite specialistiche ed elettrocardiogrammi hanno rivelato un netto miglioramento rispetto ai controlli effettuati anche negli anni precedenti la terapia del digiuno stesso.
2) Durante il digiuno non si perdono liquidi intracellulari ma solo grassi e liquidi extracellulari. Infatti, nonostante nei primissimi giorni l’organismo elimini i ristagni, cioè gli accumuli eccessivi di liquido extra-cellulare (come gonfiori alle gambe e alle mani), è anche vero che esso (questa è la cosa più importante) acquista liquidi a livello intracellulare ringiovanendo effettivamente i propri tessuti. Basti pensare che uno dei parametri dell’invecchiamento è proprio la perdita di liquidi intracellulari.
Ne è buon testimone la pelle che, senza ricorrere a creme idratanti o altro, acquista una elasticità ed una bellezza che i pazienti stessi possono riconoscere immediatamente alla fine del digiuno o anche dopo i primi giorni; ciò è dovuto anche alla eliminazione dei radicali liberi dai tessuti, essendo gli stessi responsabili della distruzione delle fibre elastiche, ecco spiegato il perchè di una maggiore elasticità e salute, non solo del tessuto cutaneo, con conseguente miglioramento dell’aspetto e di tutto l’organismo.
3)I corpi Chetonici sono un normale prodotto del metabolismo dei grassi che naturalmente aumenta durante un digiuno ben eseguito e questo aumento fisiologico non deve essere confuso con un segno di sofferenza dell’organismo: solo infatti se ciò si verifica durante una normale alimentazione nel bambino o nell’adulto è segno di alterazione del metabolismo.

Il digiuno come prevenzione

Considerando che, secondo la Medicina Naturale, ogni malattia scaturisce da un’alterazione graduale delle funzioni dell’organismo condizionate da accumuli di tossine che agiscono principalmente e primariamente in quegli apparati ove è riscontrabile una tendente debolezza costituzionale, si può ben intendere l’importanza del digiuno che diventa una valvola di scarico di questi accumuli che potrebbero, inevitabilmente, condurre a malattie anche di tipo degenerativo.

Come fare il digiuno

A questo punto però bisogna precisare che fare un digiuno in modo corretto non è facile, proprio per gli alti livelli di intossicazione e quindi le forti reazioni che l’organismo incontra nel momento in cui si trova a dover far fronte a tale situazione.
Ecco perchè il digiuno, soprattutto le prime volte, viene sempre effettuato in cliniche specializzate o comunque in località dove si sia sempre sotto controllo di specialisti che abbiano una vasta esperienza in materia.
Troppo spesso, infatti, atteggiamenti autodidatti o, peggio ancora, guidati da non esperti, hanno provocato disagi o anche danni alle persone che hanno affrontato con troppa disinvoltura questa terapia. Lo ripeto: un digiuno fatto bene non può essere in alcun modo dannoso per l’organismo, ma se fatto male la situazione e i risultati possono cambiare anche radicalmente.
Non possiamo in effetti parlare di digiuno se, durante questo periodo, le persone assumono, in forma liquida o semi-liquida sostanze che danneggiano in realtà il corretto svolgimento del digiuno trasformandolo in una dieta fortemente ipocalorica e quindi nel tempo anche dannosa.
Un esempio per tutti: in una dieta ipocalorica è noto che le ragazze tendono ad andare incontro ad amenorrea, cioè la mancanza della fase del flusso durante il ciclo mestruale, a testimonianza di uno squilibrio ormonale; ebbene, durante il digiuno guidato e sostenuto con l’Agopuntura non ho mai verificato questo, anzi ho assistito al ritorno delle mestruazioni in donne che già da 5 anni erano in menopausa.

L’aiuto dell’Agopuntura

Recentemente l’applicazione dell’Agopuntura a sostegno del digiuno ha dato dei risultati notevolissimi, sia dal punto di vista dell’aumento della “tollerabilità” da parte di pazienti agli effetti sgradevoli della disintossicazione rapida e profonda (soprattutto forti mal di testa con nausea, vomito, debolezza estrema…) che a completamento e perfezionamento dei risultati nelle cure delle varie patologie, o comunque squilibri, che l’organismo aveva prima di iniziare la terapia.
Questa tecnica è stata messa a punto nell’attuale forma ottimale, così come noi la conosciamo, dal Dott. Simeone, a Roma, nel suo centro presso il quale ho avuto il piacere e l’onore di collaborare per alcuni anni.
Ma attenzione, non è sufficiente conoscere bene l’Agopuntura per poter guidare convenientemente un digiuno, è necessario infatti avere una vastissima esperienza nello specifico (aver seguito alcune migliaia di digiuni) per potersi muovere agevolmente e con il massimo dei risultati.

Esperienza di digiuno

Chi ha già fatto un digiuno può confermare che, specie in condizioni di forte intossicazione dell’organismo, compaiono dolori di testa, senso di vomito, acutizzazioni di dolori nelle zone in cui si ha avuto una malattia (fase di dissintossicazione dell’organismo) che possono anche diventare ostacolo al proseguimento del digiuno stesso, mentre con l’intervento giornaliero di sedute di Agopuntura ogni reazione dovuta alla disintossicazione viene superata senza problemi e con grande facilità perchè avviene una interessante stimolazione degli organi emuntori ove le tossine dovranno essere metabolizzate per essere eliminate.
L’esperienza di diversi anni di attività nelle terapie del digiuno con l’Agopuntura mi ha permesso di trattare persone che sono riuscite a realizzare digiuni guidati per periodi fino a 42 giorni senza avere alcun tipo di controindicazione e riscontrando invece dei vantaggi veramente interessanti, che rispecchiano ampiamente i vantaggi sotto riassunti. Comunque, un buon digiuno si può definire tale se raggiunge un minimo di 2 settimane, con la sola assunzione di liquidi.

Sintesi degli effetti della terapia del digiuno

– Disintossicazione generale dell’organismo e
rigenerazione dei tessuti degli apparati vitali;


– Eliminazione delle scorie accumulate nell’organismo:
residui della combustione di nutrienti che, per cattivo
funzionamento dell’organismo stesso, non vengono
completamente eliminate;
– Azione di prevenzione e di cura di alcune malattie,
specie quelle dovute a stili di vita tipici della
civiltà, quali: iperlipidemia (colesterolemia e
trigliceridemia), ipertensione arteriosa, pre-diabete,
iperuricemia (predisposizione alla gotta), ecc.;
– Rapporto diverso col cibo e cambiamento dei propri
stili di vita;
– Maggior senso di leggerezza e miglioramento del
funzionamento delle articolazioni dovuto
all’eliminazione dei depositi tossici dalle
stesse;
– Miglioramento della memoria e delle capacità
intellettive in genere;
– Miglior equilibrio fisico, mentale e spirituale;
– Perdita di peso: perdita eventuale dei depositi dei
liquidi extracellulari (antiestetici e dannosi) ed
eliminazione del tessuto adiposo;
– Miglioramento dell’estetica: aspetto più giovanile in
cui la pelle diventa più delicata ed elastica, le
imputià scompaiono e le rughe si distendono;
– Eliminazione graduale della cellulite (antiestetico e
doloroso accumulo di tossine nel tessuto adiposo) in
particolare nelle cosce e nelle natiche delle donne
con: “la pelle a buccia d’arancio”.

A proposito di sovrappeso

Vorrei spendere proprio le ultime osservazioni sul problema del sovrappeso. Non corrisponde al vero che dopo un digiuno la persona riacquista tutto il peso perso così come non corrisponde al vero che ci sia la garanzia del mantenimento del risultato.
Ciò che avviene dopo un digiuno (a parte i primissimi giorni in cui si ha un riassetto dell’organismo sui ritmi dell’alimentazione con l’indispensabile guida di un esperto) dipende esclusivamente dal nostro comportamento alimentare. Pertanto possiamo riacquistaare peso, mantenerci sullo stesso peso o addirittura continuare a calare pur mangiando con soddisfazione.
Anche qui naturalmente è fondamentale seguire i consigli di un esperto che ci fornisca un regime alimentare su misura e che soddisfi nel contempo a due fondamentali richieste: da un lato che sia soddisfacente e dall’altro che non ci faccia recuperare peso.
A questo proposito è bene sapere che recentemente sono allo studio soprattutto gli effetti che i vari alimenti possono avere sull’organismo ed in particolare sul sistema endocrino cioè sugli ormoni che sono alla base del metabolismo.
In poche parole è importante che l’organismo possa “bruciare” correttamente i cibi in modo da non accumularli in eccesso.
Ci sono quindi degli alimenti, anche alcune verdure che, rallentando con i loro componenti le ghiandole (tiroide…) ci fanno ingrassare molto più di altri che, pur contenendo molte più calorie non hanno questo tipo di azione. Inoltre, ognuno di noi avendo un proprio equilibrio interno, è normale che ci siano quindi dei cibi che “soggettivamente” non sono ben tollerati dall’organismo in modo che essi determinino squilibri od accumuli in eccesso.
Oggi è possibile individuare tali cibi con una metodica d’avanguardia (l’E.A.V. di Voll) che ci rivela elettronicamente quali sono per ogni individuo questi nemici della salute e della forma fisica.
Ciò significa cercare di completare il bel lavoro di riequilibrio psicofisico ottenuto attraverso la terapia del digiuno incluso naturalmente il nuovo rapporto instaurato con il cibo che sia espressione di un buon rapporto con noi stessi e con la vita di ogni giorno.

Conclusioni

Si potrebbe parlare veramente molto a lungo sui benefici del digiuno sia a proposito di guarigioni che sui significativi miglioramenti in patologie quali: diabete (anche insulino-dipendente) neoplasie, ecc. sia al miglioramento dell’aspetto estetico che comunque per molti è motivo di fastidio e causa di un notevole peggioramento della qualità della vita.
Per l’approfondimento, in particolare, sull’azione relativa alle patologie rimando ad un testo delle Edizioni Mediterranee dal titolo “Digiuno, come salvarsi la vita” che raccoglie gli atti di un congresso svoltosi all’inizio degli anni ’90 a Montecitorio con la partecipazione di personaggi illustri della medicina italiana ed estera.

* * * * * * * * * *

AL TERMINE DEL DIGIUNO, AL FINE DI CONSERVARNE I RISULTATI E GLI EFFETTI BENEFICI ANCHE SUL PESO, SI CONSIGLIA L’ESECUZIONE DEL TEST DELLA “INTOLLERANZA ALIMENTARE” CHE CI CONSENTIRA’ DI IMPOSTARE LA MIGLIORE ALIMENTAZIONE POSSIBILE TENENDO CONTO DELLE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI DEL SINGOLO PAZIENTE.

DURANTE LE SETTIMANE SUCCESSIVE E’ DI FONDAMENTALE IMPORTANZA L’AZIONE STIMOLANTE IL METABOLISMO, ATTRAVERSO LE SEDUTE DI AGOPUNTURA, CON CADENZA SETTIMANALE.

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Discipline trattate di medicina naturale

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OMOTOSSICOLOGIA

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Sviluppo dell’omeopatia classica dovuto agli studi del dottore tedesco RECKEWEG è l’omotossicologia viene considerata il ponte d’oro tra la medicina classica e l’omeopatia stessa. Essa si basa sul concetto che vadano rimosse la cause biochimiche delle malattie che Reckeweg chiama OMOTOSSINE. In pratica è insito nella cura il concetto di drenaggio cioè “pulizia” del tessuto (in generale e dei singoli organi malati) dell’organismo. Ponte d’oro perché è la sintesi ideale delle suddette pratiche della chimica classica abbiamo: 1) la facile applicazione, 2) la rapidità dei
risultati; dall’omeopatia conserviamo l’assoluta innoquità dei trattamenti I migliori risultati comunque vengono ottenuti quando, come nel nostro studio, tale metodica non sia lasciata isolata ma sia inserita sinergicamente in un pool, un insieme di terapie biologiche (agopuntura, fitoterapia, oligoterapia, corretta alimentazione) in modo da potenziare l’efficacia e renderla preziosa in tutti i settori della medicina e quindi nel trattamento di tutte le patologie senza dimenticare che, contrariamente a quanta si pensava, essa è agevolmente affiancabile alle terapie convenzionali, anzi in alcuni casi risulta insostituibile contributo in quanto ci permette di controllare o addirittura annullare i temuti “effetti collaterali” classici dei farmaci normali e di aumentarne l’efficacia.

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Idrocolonterapia

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400 metri quadri di superficie; 80 % circa del sistema immunitario dell’organismo….

Basterebbero questi 2 dati a catturare l’attenzione di chiunque, volendo studiare il corpo umano dovesse fare delle “ graduatorie” di importanza tra i vari organi e gli apparati.

Stiamo parlando dell’intestino, una regione troppo poco considerata nelle gerarchie mediche ma che di prepotenza si propone ai nostri giorni quanto mai come centrale par la nostra salute.

A fronte infatti dei due metri quadrati sviluppati dalle superficie cutanea ( la pelle come noi la vediamo e la tocchiamo, il rivestimento esterno del nostro corpo) esistono ben 450 m quadrati di mucosa ( la pelle “ interna” cioè che riveste le cavità interne del nostro corpo) di cui 400 sviluppati dal solo intestino. Come è possibile, questa è una delle tante meraviglie della Natura: nell’ intestino ci sono delle pieghe, le pliche, che hanno la funzione di ampliare la superficie di assorbimento dei cibi, pensate alla tela di una fisarmonica che da chiusa venga stesa per tutta la sua grandezza! Orbene, in queste pieghe ci sono delle altre pieghe piccolissime, ma ovviamente numerosissime, che svolgono la stessa funzione di ampliare la superficie assorbente; e si chiamano “i villi intestinali”. In ognuno di questi villi ci sono a loro volta delle numerosissime pieghe chiamate “microvilli”, che sono appunto quasi microscopiche, ma che, sommate tra di loro ci consentono di avere a disposizione una superficie per l’assorbimento, vasta all’incirca come un campo di tennis, tutta ripiegata all’interno del nostro addome dove pure deve dividere lo spazio con occupanti ingombranti più o meno come il fegato, il pancreas, la milza, lo stomaco, i reni, la vescica…….

La finalità di tale estensione è giustificata dalla funzione di assorbimento che deve avvenire in condizioni del tutto particolari: infatti non sarebbe possibile ipotizzare un ristagno del cibo lungo l’intestino, se non nel tratto finale dove la spinta dello stomaco, propagatasi alle pareti muscolari dell’intestino tenue (cioè la prima parte più lunga e più stretta, che assorbe la maggior parte dei principi nutritivi) la peristalsi così detta si esaurisce. Il cibo infatti ,in forma semiliquida, scorre sulla superficie mucosa e le molecole vengono catturate da speciali strutture poste sulle membrane cellulari ( le pareti dell’intestino, come mattonelle accostate) ed il cibo in definitiva non passa “ tra“ le cellule, cioè come attraverso uno scolapasta, ma attraverso le pareti delle cellule stesse in modo tale che la membrana fa la selezione di ciò che deve (il cibo) e ciò che non deve entrare mai (batteri, molecole proteiche troppo grandi..).

Anche ciò, se ci pensiamo bene, ha del meraviglioso: questa struttura deve essere in definitiva aperta e chiusa nello stesso tempo e deve funzionare anche a discreta velocità poiché, come dicevamo, il cibo ristagnerà solo una volta raggiunto il grosso intestino e cioè il colon dove si formano quelle che chiamiamo le feci cioè il rifiuto finale del processo digestivo; nel colon avviene anche la regolazione dell’idratazione delle feci cioè dell’acqua che partecipa alla loro composizione. Normalmente i residui alimentari dovrebbero rimanere nell’organismo non più di alcune ore, infatti una regolare attività intestinale porta all’eliminazione delle feci 1 – 2 volte al giorno.

Purtroppo, a causa di fattori ambientali notevolmente cambiati negli ultimi anni, è sempre in aumento nella civiltà evoluta la percentuale di individui che non riescono ad avere un’attività regolare e non è raro, ormai, il caso di persone con forme di stitichezza così resistenti da non evacuare anche per 15 giorni consecutivi o da riuscire ad avere un’attività intestinale appena accettabile con l’aiuto di potenti lassativi.

Prima di parlare però dei fattori suddetti, vorrei porre l’attenzione su una componente la cui importanza è stata da sempre sottovalutata, anzi bistrattata dall’opinione medica corrente e cioè l’importanza e le funzioni della flora batterica intestinale!

Essa costituisce infatti un vero e proprio “organo” dal peso “totale” superiore al peso del fegato.

Le funzioni di questo pool di microrganismi man mano che vengono studiate si rivelano sempre più straordinarie.

Mai a caso ha paragonato la flora batterica intestinale ad un organo ne pensiamo che un suo corretto funzionamento ci protegge dalle più gravi malattie delle civilizzazione e provvede entro certi limiti a colmare alcune importanti carenze nutrizionali. Capace infatti di produrre vitamine direttamente “sul posto”, ha garantito una integrazione importantissima misconosciuta in tutti quei casi in cui l’alimentazione “normale” non era sufficiente. Sempre di più, infatti, la raffinazione, la conservazione ed in generale i trattamenti chimici e fisici cui sono sottoposti, causano un impoverimento degli alimenti soprattutto sotto l’aspetto del contenuto vitaminico.

Inoltre il cambiato regime dietetico (aumento delle proteine animali e raffinazione dei cereali soprattutto) ha determinato un cambiamento della composizione in percentuale della F.B.I. (flora batterica intestinale) a vantaggio dei microrganismi cosiddetti “putrefattivi” e che producono gas in abbondanza ed a svantaggio dei lattobacilli; si sono inoltre attivati in maniera crescente i microrganismi …… “candida” con ulteriore peggioramento dell’ambiente intestinale.

Due studiosi tedeschi a tal proposito hanno proposto teorie di grande interesse che mettono in relazione tali modifiche con il continuo aumento delle malattie degenerative: quelle neoplastiche e quelle autoimmuni.

Secondo RECKEWEG, il padre dell’OMOTOSSICOLOGIA la perdita della perfetta tenuta dell’intestino violentemente dilatato dai gas e danneggiato dalla grande quantità di sostanze ossidanti ( radicali liberi..) provocherebbe il passaggio nel sangue di parti di alimenti “troppo grandi”, che non oltrepasserebbero il filtro intestinale normalmente.

Questo essere troppo grandi significa che una sostanza ha ancora delle caratteristiche dell’organismo da cui proviene, per cui non può essere accettato dal nostro organismo.

I singoli aminoacidi non sono trattati come corpi estranei perché costituiscono anche i nostri tessuti, ma se sono combinati in serie precise ma diverse, per esempio a formare una cellula muscolare di un vitello che noi abbiamo ingerito, e quindi non abbiamo ancora completamente digerito cioè sciolto nei singoli componenti aminoacidi, questa frazione appunto troppo grande verrebbe subito affrontata, attaccato dai nostri sistemi difensivi con processi di coniugazione, cioè ad essa verrebbero attaccati ad altri aminoacidici nell’intento di renderla più facilmente eliminabile dal rene.

A tali processi, però, farebbe seguito anche l’attivazione del sistema immunitario che, con cellule specializzate, andrebbe ad attaccare e distruggere queste nuove, complesse strutture estranee.

Nella miriade di possibilità di queste ricombinazioni si formerebbero quindi, anche se molto raramente, strutture simili a quelle del corpo umano e per similitudine gli anticorpi formatisi su quello “stampo” attaccherebbero anche le strutture che gli assomigliano cioè quelle del nostro corpo dando così origine a quelle che chiamiamo le malattie autoimmuni.

Secondo Costantini, lo sviluppo della Candida, un fungo che normalmente è presente in forma di spore nell’intestino ed è per così dire controllata dalla F.B.I., in caso di alterazione di quest’ultima prolifera e sviluppa la forma vitale che, essendo un fungo, produce dei prolungamenti, delle specie di radici dette “ife” che avrebbero la capacità di infiltrare la parete intestinale creando degli spazi tra le cellule e permettendo così il passaggio di quella grande quantità di sostanze tossiche ossidanti, radicali liberi…. Che poi anche a distanza sarebbero capaci di originare tumori o almeno di favorirne la formazione ma che non sarebbero passate in circolo e quindi “ dentro” di noi se la barriera fosse rimasta integra.

Ma un altro fenomeno a mio parere crea ulteriori problemi al mantenimento della nostra salute: il ristagno nelle dilatazioni intestinali che si sono formate per i meccanismi prima citati di sostanze molto tossiche sia a livello locale (contatto prolungato con la mucosa) sia per tutto l’organismo (per l’aumentata probabilità di passare in circolo).

Non tutti concorderanno nella reale esistenza, o meglio sulla possibilità che si formassero realmente queste zone di ristagno, queste “tasche funzionali” all’interno dell’intestino crasso (il colon).

Ora però alla luce degli ultimi riscontri non è più possibile alcun dubbio. Su tutti un esempio reale: alcuni anni fa giunge nel mio studio una giovane ragazza consiglio il lavaggio intestinale in aggiunta alle normali terapie da noi praticate: agopuntura, omotossicologia, oligoterapia…

Verso la fine della settimana di preparazione, e per la precisione il sabato pomeriggio, la ragazza mi chiama per dire che crede che il suo intestino sia completamente “pulito” in quanto ormai evacua solo acqua.

Le rispondo di aver pazienza solo un giorno (il lunedì si sarebbe effettuato il lavaggio) e di ricordare che, come vedremo più avanti, durante la preparazione vengono eliminate le feci “normali”, cioè quelle che normalmente si sarebbero eliminate nei giorni seguenti, mentre a noi interessa rimuovere gli eventuali vecchi depositi.

Il lunedì la paziente si presenta sempre più convinta di essere completamente pulita ma, con sua sorpresa dopo alcuni minuti di lavaggio cominciavano a comparire i primi filamenti dei residui fecali, sempre più abbondanti man mano che il lavaggio procedeva finchè, per lei incredibilmente, si vedevano fluttuare dei semi di lino.

La cosa era sorprendente in quanto erano sei anni che la ragazza non prendeva più i semi di lino per aiutare l’intestino, eppure ancora alcuni di essi erano presenti, annidati chissà da quanto tempo nelle pieghe del suo intestino!!

Vediamo ora in pratica come correttamente si dovrebbe procedere:

1) colloquio preliminare volto ad escludere quei pochissimi casi in cui il lavaggio è sconsigliato

2) assegnazione della terapia di preparazione (questo è un passaggio fondamentale in quanto la consistenza dura dei vecchi residui non ne consentirebbe l’eliminazione; inoltre vanno eliminate le feci più recenti) che deve durare una settimana.

3) Si procede al lavaggio vero e proprio con l’idonea apparecchiatura e personale specializzato in quanto è utilissimo se non indispensabile, durante il lavaggio, massaggiare l’addome favorendo il riempimento migliore e lo svuotamento più efficace scegliendo i tempi e adatti in collaborazione con il paziente, può essere anche utile fargli fare dei cambiamenti di posizione nel lettino (rotazioni di 30°-45° per favorire lo svuotamento con una particolare angolazione).

In alcuni casi ricorriamo allo stimolo, alle peristalsi con agopuntura ma questo solo con pazienti che hanno problemi neurologici e comunque sempre in maniera indolore.

4) colloquio finale con indicazioni alimentari

5) assegnazione della terapia per reintegrare correttamente le F.B.I.

Normalmente consiglio in media un lavaggio all’anno anche se eccezionalmente si può ripetere anche dopo pochi mesi ma questo solo nel caso, raro per altro, che il primo sia risultato per qualche verso insufficiente.

In conclusione ed a ulteriore rafforzamento di quanto detto finora un dato: le patologie tumorali dell’intestino, da noi sempre più frequenti sono praticamente sconosciute in quelle popolazioni la cui alimentazione consiste essenzialmente in cereali in chicchi, legumi, frutta, verdura e ortaggi ma pochissima carne o pesce e nemmeno zucchero raffinato o farine raffinate.

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Agopuntura, omeopatia, iridologia, digiuno, obesità

Nel nostro approccio al paziente vengono applicate diverse metodiche diagnostiche con l’intento di ottenere una visione olistica, tridimensionale che ci possa guidare alla scelta del miglior iter terapeutico.

Lo studio di medicina naturale www.melelliroia.com

Omeopatia

Iridologia

Vengono analizzate in serie le diverse informazioni ottenute con tecniche modernissime(come il programma russo di iridodiagnostica computerizzata) o antichissime(come la polsologia, lettura dei polsi, cinese). Viene fatta una valutazione sull’eventuale presenze di carenze mineraliche e/o vitaminiche che spesso sono responsabili di moltissime patologie o disturbi  ed il cui equilibrio costituisce comunque un primo passo fondamentale per la guarigione. La nostra diagnosi non porta a dare un nome ad una malattia, al contrario cerchiamo di studiare la persona nella sua totalità in modo che , una volta individuati gli squilibri, si possa impostare la più corretta terapia. Piuttosto che parlare di malattia o salute preferiamo identificare la prima come una situazione di squilibrio, di qualsiasi origine o natura, inclusa la sfera psichica, mentre identifichiamo come uno stato di perfetto equilibrio quello che comunemente si intende come “buona salute”. Questa sinergia nella fase diagnostica trova una logica prosecuzione nella fase terapeutica che ugualmente può, anzi deve avvalersi di più metodiche. E comprensibile infatti che: là dove non possiamo arrivare utilizzando un solo strumento terapeutico, o meglio ancora là dove nessuna tecnica terapeutica da sola ha possibilità  di successo, un pool, una sinergia di terapie possa ottenere dei risultati importanti. Essendo infatti multifattoriali le origini delle nostre malattie ne consegue che, per la loro guarigione diversi siano i settori e le metodiche che il medico-terapeuta debba utilizzare. Ciò naturalmente è possibile solo se le varie metodiche utilizzate non siano dannose sia se prese separatamente o magari in associazione come purtroppo avviene normalmente per le metodiche tradizionali. Per fare tutto ciò sono stati necessari anni di studi e di verifiche nonché collaborazione con prestigiose università in Italia ed all’estero quali: 1)  l’Accademia di Medicina Tradizionale Cinese (è un organismo super universitario: infatti controlla ben 29 università in Cina; alle dirette dipendenze del Ministero della Salute) per l’agopuntura el il Qi Gong(una ginnastica “energetica”), il TUI-NA(il massaggio cinese origine dello Shiatsu). 2) L’Università Amicizia tra i Popoli di Mosca(è la 2° università moscovita in cui si insegna l’iridologia come corso post-laurea) ed in particolare con il dottore Yossif Markachouk e gli ingegneri Natalia …. E Kostantin…. Per l’utilizzo di una speciale programma di iridodiagnosi computerizzata. 3) L’Università di Siena per la rivelazione dell’eventuale presenza di metalli pesanti nel corpo quali Mercurio, Piombo, Alluminio, Cadmio….  responsabili di moltissimi problemi ed entrati recentemente anche nell’interesse della medicina ufficiale. Questo solo citando le principali ma ne sono ovviamente tantissime altre, anche con singoli professionisti. Il nostro sforzo quindi  non deve esaurirsi nel tentativo di tamponare un sintomo, una situazione del momento, ci sarà una continua ricerca, uno sforzo di creare una strada proiettata nel futuro per ricreare e mantenere nel tempo il nostro benessere. I nostri pazienti vengono invitati ad una nuova cultura della salute che vuole la persona al centro del discorso e quindi responsabilizzata e informata su tutto ciò che la riguarda. Sapere quali sono gli alimenti più giusti per un organismo, diciamo, è come scegliere la giusta benzina per un motore garantendogli così un rendimento più alto e una durata più lunga (Test delle intolleranze alimentare metodo E.A.V.). Ripulire periodicamente il nostro corpo (idrocolon, dieta e farmaci naturali drenanti) è come cambiare i filtri al nostro motore per mantenerlo pulito dell’impurità…. Badare che non manchino i giusti minerali o vitamine è come assicurarsi che olio-acqua-benzina non manchino mai prima di intraprendere un lungo viaggio.

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